Come funziona un compressore audio? Una guida davvero facile!

Compressore Audio

Quando ascoltiamo la nostra radio preferita non possiamo fare a meno di notare “quanto si senta bene la voce del conduttore”. Sempre presente, sempre allo stesso volume e soprattutto che non si confonde mai con la voce! C’è solo un modo per imitare lo stesso effetto e puoi farlo anche tu. Anche il tuo podcast o la tua webradio possono suonare così bene. Ti basterà utilizzare un compressore audio con i parametri giusti.

Se vuoi migliorare la qualità della tua voce nei podcast e nelle tue dirette, continua a leggere 🙂

Quando ascoltiamo la voce del nostro conduttore preferito in radio è molto presente, marcata e si sente sempre allo stesso volume. Quante volte hai provato a fare la stessa cosa nel nostro piccolo? Sicuramente avrai tentato di rimanere sempre alla stessa distanza dal microfono ed hai fatto bene perché è la prima regola da seguire per evitare sbalzi di volume. Poi avrai anche provato a parlare sempre con la stessa intensità però non è la cosa più facile del mondo. Tante belle cose che sicuramente aiutano, però immagina di avere un ospite in studio che non ha mai parlato al microfono e debba essere intervistato. Come farai a farlo sentire al tuo stesso modo?

Ormai avrai già capito che la soluzione esiste ed è proprio il compressore audio.

Cos’è un compressore audio?

Fai quello che ti dico: urla! Hai fatto? Bravissimo! Ora stai in silenzio assoluto. Fatto? Bravissimo. La differenza di volume che c’è tra il suono più alto ed il silenzio è la gamma dinamica relativa alla tua voce. Il compressore è lo strumento che ci permette di “compattare” la gamma dinamica. In questo modo le parole che dirai più piano, avranno un volume molto più simile a quelle che pronunci con più forza. Facile, no?

Questo strumento è utilizzassimo per processare la voce ma anche per rendere più compatto il suono di un basso, di una chitarra elettrica (ma anche acustica) o di un rullante. Insomma è uno strumento importantissimo che non puoi non saper usare se ad esempio lavori in radio o in uno studio di registrazione.

Nel nostro contesto è utilissimo ad esempio per far sentire allo stesso volume la nostra voce e quella del nostro ospite o molto semplicemente concederci un po’ di libertà di movimento nello studio senza essere obbligati a rimanere a pochi centimetri dal microfono.

Quali sono le impostazioni che possiamo applicare al nostro compressore?

Il compressore, come del resto tutti gli altri processori di segnale, può essere regolato a nostro piacimento. Vediamo come utilizzare le impostazioni principali del nostro compressore audio.

Cos’è la Threshold (soglia) di un compressore audio?

Immagina di parlare al  microfono e che la tua voce, mentre parli, rimanga tra i -21 ed i -12 db. Vuoi fare in modo che ciò che hai detto a -21 e ciò che abbiamo detto a -12 suoni in maniera più uniforme, annientando per il possibile la differenza di volume tra le varie parole e facendo sentire tutto più o meno uguale. Adesso la tua voce spazia in 9 db di dinamica (differenza tra -21 e -12) e vorresti compattarla. Se comprimessi tutto indistintamente, lo “spazio” che c’è tra il volume dei i rumori di fondo ed il volume della voce verrebbe ridotto e si sentirebbero sempre più simili alla voce. Il tuo compressore deve lavorare solo oltre i -21 db. In questo modo i rumori di fondo rimarranno dove sono, mentre la tua voce verrà compattata.

La soglia è il punto a partire da cui il compressore inizierà a lavorare. Ciò che sta sotto la soglia, non viene toccato.

Cos’è la Ratio di un compressore audio?

Impostando la Threshold del nostro compressore, hai deciso il “raggio d’azione del nostro compressore”, però sei solo a metà dell’opera. Ora devi decidere quanto il nostro compressore dovrà “schiacciare” la tua voce. Più la ratio è alta, più il compressore schiaccia la tua voce.

Con Ratio 1:1 (uno a uno) il tuo compressore, in pratica, non sta facendo assolutamente nulla. Con Ratio ∞:1 (infinito a uno) il tuo compressore sta annientando ogni differenza di suono a dalla treshold in su e qualunque suono oltre la soglia, non si sentirà “più forte” del valore di soglia. In quest’ultimo caso, il compressore prende il nome di limiter.

Facciamo un esempio con un compressore con soglia a -30 ed un suono a -10db.

Con ratio 1:1, dopo essere passato dal compressore, uscirà ancora a -10db. Con ratio 2:1 uscirà a -20db e con ratio ∞:1 uscirà a -30db.

Facciamo un esempio con un compressore con soglia a -30 ed un suono a -20db.

Con ratio 1:1, dopo essere passato dal compressore, uscirà ancora a -20db. Con ratio 2:1 uscirà a -25db e con ratio ∞:1 uscirà a -30db.

A cosa servono Attack e Relase (attacco e rilascio) di un compressore e come si usano?

Prova a parlare normalmente e fai caso alle chiusure delle frasi che dici. Spesso, l’ultima parola di una frase ha un volume nettamente più basso rispetto al resto della frase. Questo capita per mille motivi. Magari perché una persona ha una cantilena che lo porta a chiudere le frasi con un volume più basso o semplicemente perché dopo una frase davvero lunga, manca il fiato 🙂 Queste parole dette con un volume più basso, rischiano involontariamente di finire sotto la soglia del compressore e dare un effetto di sbalzo di volume netto. Lo stesso potrebbe accadere ad esempio con il riverbero delle parole. Insomma rischia di dare un effetto davvero sgradevole.

Il valore di relase ci aiuta proprio ad evitare questo. Dice al compressore quanto tempo deve passare dopo che il segnale è tornato sotto la soglia prima di smettere di lavorare. In questo modo il rilascio avverrà in modo graduale ed eviterà sbalzi di volume.

È bene comunque non esagerare per evitare che il compressore lavori per troppo tempo e porti con sé rumori di fondo o riverberi esageratamente indesiderati.

Ora pensa ad un ticchettio dell’orologio. Ora, sicuramente non terrai in studio un orologio che fa tic tac ma avrai molto probabilmente un orologio digitale che non fa rumore. Però pensa ad un suono di questo tipo. Sono suoni davvero brevi che non dovrebbero far attivare un compressore. Impostando un tempo di attacco in maniera cosciente, è possibile evitare che piccoli rumori possano far attivare inavvertitamente il compressore.

A cosa serve il gain di un compressore audio?

Ricordati che il compressore, quando comprime, schiaccia il suono verso la soglia (diminuendo quindi il volume di suoni più forti, portandoli vicini alla soglia). Il gain (detto anche guadagno) non fa nient’altro che alzare la pressione sonora di ciò che esce dal compressore 🙂 Facile, no?

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Ivan Bottelli

Ho iniziato a bazzicare nelle radio quando avevo solo 14 anni. Poi ne ho creata una, poi un'altra. Poi ho lavorato per un po' in un'altra ancora ed ora ho deciso di aprire questo blog per condividere un po' delle cose che ho imparato con te :)

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